martedì, Aprile 23, 2024
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Cosa puo’ fare il potere della musica.

Dall’antichità fino ai giorni nostri, la musica è sempre stata una componente fondamentale nella vita dell’uomo.

Fin dall’inizio dei tempi, i suoni e i “rumori” hanno fatto parte della vita dell’uomo, i quali si sono evoluti con l’evolversi della specie umana.

Nell’antica Grecia, già Platone e Aristotele si occuparono di questo tema, non solo asserendo che la musica avesse una connotazione divina, in quanto dono del dio Apollo, dio della musica, della medicina e del sole, ma che avesse anche delle potenzialità terapeutiche.

Tale convinzione è presente anche ai giorni nostri; infatti, la musica se ascoltata, suonata, ballata o cantata è in grado di portare dei benefici nella cura di numerose patologie.

Inoltre, si è ipotizzato che la musica possa essere comparabile, in termini di attività complessa, alle funzioni cognitive superiori dell’uomo e che possa essere, addirittura, all’origine dello sviluppo del linguaggio verbale.

Scopriamo, ora, più nello specifico quali sono i benefici della musica.

Numerosi studi hanno attestato il potere terapeutico e curativo delle note trasformate in musica, con particolare riferimento ai disturbi dell’umore, ai disagi psichici, a sindromi come il deficit di apprendimento, all’autismo, alla demenza e ad altre malattie neurodegenerative.

La musica, intesa anche come utilizzo di uno strumento , rappresenta un ottimo esercizio muscolare, oltre che essere considerata un’efficace terapia riabilitativa per pazienti con lesioni motorie.

La pratica musicale, esercitata come hobby o come musicoterapia, può notevolmente contrastare lo sviluppo della demenza, in quanto va a rinforzare la “riserva cognitiva” anche in età avanzata.

Inoltre, la musica ha un’altra grande potenzialità: da alle persone che si avvicinano ad essa, la possibilità di esprimersi senza necessariamente utilizzare il linguaggio verbale. Infatti, le note trasformate in melodia possono favorire, in chi le ascolta, l’espressione, la percezione e la comunicazione delle proprie emozioni e dei propri stati d’animo, senza dover obbligatoriamente parlare.

È il caso delle persone con autismo, nelle quali la musica permette di creare un aggancio tra il mondo esterno e il loro mondo interiore.

Un grande filosofo, Friedrichi Nietzsche, asseriva che “senza musica la vita sarebbe un errore”: non c’è niente di più vero, perché, oltre ad essere utilizzata per nobilissimi scopi curativi, finalizzati a migliorare le condizioni di vita di ogni singola persona che si avvale della musica per fini terapeutici, è anche un potentissimo strumento volto a rievocare emozioni, persone, luoghi e momenti del passato e in questo modo l’individuo, oltre a rendersi conto di essere parte del proprio vissuto e di quello altrui, si rende anche conto di essere vivo nella sua totalità.

E tutto questo lo fa la musica.

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