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Luce nera. Il lato oscuro delle donne è la loro verità più potente

Ci hanno addestrate a essere buone, non vere. A essere dolci, non integre. A sorridere, non a sentire.
Il mondo ha paura della donna intera, per questo l’ha spaccata a metà, rinchiudendola in un’immagine docile, luminosa, prevedibile.
Ma dentro ogni donna esiste una parte che non obbedisce, una parte che non si mostra nelle foto curate e neanche nei sorrisi diplomatici.
È il lato oscuro, quello che non chiede permesso e se negato troppo a lungo, esplode — o marcisce dentro.
Secondo Carl Gustav Jung, lOmbra è la parte dell’inconscio che raccoglie tutto ciò che rifiutiamo di noi: le emozioni, i desideri, le pulsioni che giudichiamo inaccettabili e che reprimiamo per poter essere accolti dalla società.
È il “non detto” psichico, e per le donne l’Ombra è ancora più densa.
Per secoli, è stata culturalmente mutilata: rabbia, desiderio, ambizione, solitudine, sete di potere, tutto ciò che contraddice il modello di “femminile ideale” è stato bollato come isterico, egoista, disturbante. Ignorarla non la cancella, la rende solo più pericolosa.
Perché ciò che non si integra, agisce nel buio e ci domina. E allora ecco l’autosabotaggio.
La dipendenza affettiva. Il senso di colpa cronico. La fame d’amore che nessuno sa saziare.

Una donna che non affronta il proprio lato oscuro è una donna divisa. Chi ha deciso che l’oscurità è negativa?
L’Ombra è anche protezione, intuizione, verità grezza: lì nasce il coraggio di dire no, lì vive un eros che non si vergogna, un desiderio che non si svende.
È lì che la donna si riconosce intera — non più spezzata dal dovere di essere “giusta”.
La psicologia analitica lo dice chiaramente: ciò che rifiutiamo di vedere in noi ci controlla.
Ciò che accettiamo diventa potere.
Sì, la donna ha una parte oscura, ed è quella che non si trucca per piacere, che non si scusa per esistere, che non ha paura di deludere. È la parte che sa stare da sola. Che ride davanti alla manipolazione emotiva.
Che non ha bisogno di essere scelta: si sceglie da sé.

Il lato oscuro è energia primitiva, archetipica.
Si manifesta attraverso figure come Lilith, Ecate, la Strega.
Donne libere, selvagge, inaccettabili per un mondo che pretende di addomesticare l’indipendenza.

Il rifiuto di questa parte ha creato generazioni di donne “buone” ma infelici, “perfette” ma svuotate.
Donne che recitano ruoli, ma non sanno più chi sono.
Il risveglio comincia quando si ha il coraggio di guardare l’Ombra negli occhi e dire: sei mia. Non ti temo più.

Luce nera è quella forza che non cerca la luce per esistere. È la fiamma nera che non illumina, ma brucia.
È la verità che non consola, bensì trasforma. Se questo fa paura, forse, è l’Ombra che bussa, che vuole uscire dalla gabbia.

.E ora parlo a voi, donne che sentite il richiamo:” Non temete ciò che vi abita. Non censurate la parte selvaggia. In quella voce che sussurra dal fondo — ruvida, libera, irregolare — c’è la verità che vi hanno chiesto di zittire.Siate la vostra interezza. Siate anche ciò che vi hanno insegnato a odiare. Perché in quel lato oscuro — scomodo, instabile, libero — è custodita la vostra forza più autentica.

L’Ombra non distrugge: svela. Non rende cattive, ma intere. A volte sarete streghe. A volte lupe. Altre, bambine arrabbiate. Ma se non accettate di essere tutte queste donne, vi condannerete a non essere mai pienamente vive. Non serve combattere l’Ombra. Serve abitarla. Starci dentro. Respirare nel buio finché gli occhi si abituano. E scoprirete che proprio lì — dove pensavate ci fosse il mostro — c’era la vostra voce. La luce nera non chiede permesso. Ci appartiene, da sempre.”

Mara Cozzoli

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