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SCENARI DI UN GIORNO. Mostra d’Arte di Kazuto Takegami.

Si è tenuta a Milano presso lo spazio espositivo di Manifiesto Blanco in Via Benedetto Marcello 46, nel  periodo dal 18 novembre al 18 dicembre 2022, l’interessante mostra di pittura dell’artista giapponese Kazuto Takegami dal titolo “Scenari di un giorno”.
Il percorso della mostra era costituito da una decina di opere, composte prevalentemente a dittico e realizzate con la tecnica mista che caratterizza i  lavori su tela dell’artista, ossia olio ed inchiostro di china, con l’aggiunta per l’occasione della tempera grassa. Una selezione di disegni ad inchiostro di china su carta ha completato la personale, opere intense dalle quali emergono tratti della tradizione giapponese che accompagna l’esperienza artistica del pittore da anni ormai operante in Italia.
La mostra ha trasmesso la sensazione di vivere uno spazio fluttuante e coinvolgente, popolato da paesaggi  marini ed intrecci silvestri, che hanno inebriato i sensi ed avvolto l’osservatore in scenari onirici, resi eterni dalla geniale intuizione e introspezione dell’autore e dalla sua arte pittorica.

Le tele si ponevano in dialogo tra loro, in un’atmosfera quasi di sospensione del tempo. L’artista ha concepito l’esposizione in due macro aree in armonia tra loro: la prima con la presenza di elementi in verticale, rami ed alberi in diverse condizioni di tempo e stato; la seconda con elementi orizzontali,  dedicate al mare e all’orizzonte con la vista che si perde nell’infinito. La maggior parte delle opere era concepita a dittico, un omaggio all’arte italiana più antica, ma anche una simbolizzazione di due parti di una medesima storia separate da una linea di demarcazione solo virtuale, essendo le due tele interconnesse e complementari tra loro in un contesto di armonia.Nelle tele di questa esposizione Kazuto Takegami ha spesso inserito delle figure umane all’interno del paesa
ggio, quasi sempre di spalle, talvolta sfumate. L’intento è quello di di rappresentare idealmente lo spettatore in una dimensione atemporale, un essere lì in quell’istante e contemporaneamente un astrazione dell’eterno.

Tendenzialmente, da quanto visto in precedenti esposizioni, Takegami usa esprimere i moti dell’animo e le sensazioni di ricordo attraverso la sovrapposizione di varie tonalità di grigio, utilizzando tecnicamente l’inchiostro di china misto ad olio, alternando le sfumature come a stratificare più memorie successive. Anche in questa mostra appare tale tecnica mista, che viene questa volta arricchita con l’uso del colore (verdi, blu, azzurri, rosa, marroni) utilizzando in aggiunta ad inchiostro di china e all’olio anche la tempera grassa, con il tuorlo d’uovo: i colori tendono a rafforzare le sensazioni dell’oggi e del presente, concedendo alle tele un’energia vitale ed un fresco rapporto con il mondo circostante.

In questo modo il senso di profondità espressiva che Takegami vuole rendere con la sua pittura lo porta al desiderio di creare una pregevole forma d’arte che possa essere da legame ideale tra la pittura orientale, tradizionalmente “piatta” e quella occidentale caratterizzata da prospettiva e profondità di campo.

Kazuto Takegami nasce in Giappone nel 1970, si laurea  in arte presso la Musashino Art University di Tokyo e per alcuni anni svolge la professione di insegnante d’arte. Decide in quel momento di dedicarsi interamente alla sua passione: la pittura. Si trasferisce in Italia nel 1998 grazie ad una borsa di studio presso l’Accademia di Belle Arti di Brera di Milano, città dove vive e lavora. Ha al suo attivo esposizioni personali e collettive in Italia e all’estero; dal 2020 è socio della Permanente di Milano.

Takegami si specializza inizialmente nella pittura ad olio, sua grande passione, ma negli anni non ha mai smesso di sperimentare nuove tecniche pittoriche al fine di affinare e completare le sue conoscenze artistiche e modalità espressive. La sua opera svolta in Italia, paese che ha modo di ammirare nei suoi vari aspetti e nei contrasti, oltre all’approfondimento dell’uso di tecniche quali l’olio, l’incisione e l’affresco, gli consente di riflettere gradualmente sulle proprie origini orientali: agli inizi del 2000 inizia a disegnare con le tecniche degli antichi maestri orientali con inchiostro di china su carta di riso. Attraverso l’uso sapiente dei differenti mezzi pittorici e grazie alla sua creatività riesce con il tempo a costruirsi una propria identità, unita ad una pregevole tecnica personale. Si distingue a livello artistico per la sua competenza nell’utilizzo delle sfumature di grigio e dell’uso dei colori tenui e delicati che seguono idealmente il filo dei suoi ricordi e delle sue emozioni, le situazioni di vita ed i suoi stati d’animo.

Come cita lo stesso Takegami: “Cose che nella fretta di tutti i giorni diamo per scontate, ci fanno capire quanto sia importante  l’attimo, la sensazione di stupore”.

E ancora:  “Durante la pandemia, obbligati a rimanere a casa, ci siamo resi conto di come le piccole cose abbiano una grande importanza”.

Takegami si esprime non solo attraverso quadri ad olio dipinti con le tecniche miste sopra esposte, ma anche con disegni ad inchiostro di china con notevoli tonalità di grigio, quasi come nelle fotografie in bianco  e nero. Utilizza una tecnica mirabile in un linguaggio pittorico universale, con tratti semplici e decisi che portano in superficie gli stati d’animo ed i ricordi di una vita con un forte impatto emotivo sia per l’autore che per chi osserva l’opera. L’uso di tratti lineari uniti a pennellate più incisive richiamano il ricordo di eventi prossimi nella memoria ma anche lontani nel tempo, della sua vita trascorsa in Giappone.

Kazuto Takegami è affascinato dall’Italia e dall’arte italiana, unica e impareggiabile al mondo e questo lo ha portato a sperimentare tecniche tradizionali e nuove compensando le sue conoscenze e la tradizione millenaria giapponese con la scuola d’arte italiana che ha espresso alcuni tra i maggiori esponenti riconosciuti della pittura mondiale. Parallelamente al disegno su carta di riso l’artista continua a dipingere ad olio e acrilico con una particolare predilezione per i toni di grigio, ma anche con virate di colore. La tecnica che ha sviluppato nel corso degli anni gli permette di raggiungere il controllo del pennello e dare vitalità ed energia ai tratti attraverso le molte sfumature dai toni delicati.

Takegami afferma: “Anche in  un mondo mutevole, veloce e complicato, è possibile, attraverso il colore ed il pennello, afferrare e trasmettere la bellezza della natura”.

Egli sente quindi la necessità di esprimere l’attimo fuggente attraverso un sapiente uso della luce e secondo la tradizione secolare orientale vuole sottolineare l’importanza e la bellezza dell’ascolto della natura che nasconde le emozioni ed i sentimenti personali dell’artista come ben rappresentato anche nelle chine su carta, con un gesto poetico ed un sottile collegamento tra l’anima dell’uomo e la  natura. Il  messaggio che la sua pittura rivolge a chi ha la passione di osservarla è di rispetto per ciò che ci circonda e che merita la conservazione e la giusta cura perché memoria di un possibile dialogo virtuale tra l’anima ed i  luoghi del passato e del presente. E’ con questa visione che l’artista non ha percorso la strada più semplice dell’arte commerciale e popolare, bensì egli ha cercato intensamente un percorso personale e professionale più sofferto sì, ma anche più intimo e passionale, nel quale deve mettere in gioco abilità tecniche, senso della profondità, uso dell’introspezione e sapiente commistione di tecnica, poesia, passione, tradizione, studio e ricerca, elementi che fanno di Kazuto Takegami uno degli artisti contemporanei più talentuosi e mirabili e sicuramente da seguire negli anni a venire.

Carlo Capocasa – Gloria Zoia

Capocasa Carlo
Capocasa Carlo
Carlo è ricercatore in campo medico e svolge la sua attività tra la Svizzera e Milano. Si è occupato del miglioramento della qualità di vita del malato oncologico promuovendo e realizzando anche alcuni convegni medico scientifici. Ha la passione per la letteratura classica, la storia e ama collezionare libri antichi. Il suo interesse per la qualità di vita delle persone con patologie che possono determinare fragilità anche sociali, ha motivato l'avvio di alcuni studi che prevedono discipline olistiche e psicoterapia a sostegno del paziente durante il percorso di cure mediche.
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