Le parole non possono esprimere tutta l’utilità dello yoga. Bisogna farne l’esperienza. B.K.Iyengar.
Per spiegare cosa è lo yoga vorrei partire dal significato di questa parola: unione. Unione di noi stessi. Unione della nostra mente con il nostro corpo e con la nostra anima e l’armonia tra queste tre componenti. Infine unione di noi stessi con il resto dell’universo quando con consapevolezza e attraverso l’esperienza comprendiamo che noi siamo l’universo stesso.
Per portare le persone a toccare con consapevolezza se stesse lo yoga utilizza il corpo, il respiro e la completa attenzione ad ogni azione. La mente viene “educata” a lasciare andare i pensieri per collegarsi al corpo, al movimento e al respiro, per toccare la massima potenzialità in ogni movimento o forma che viene raggiunta.
La pratica sul tappetino pone le sue basi su due degli otto fondamenti enunciati da Patanjali negli Yoga Sutra: niyama che si può riassumere con percezione di se’ e dei propri reali bisogni (ad esempio una sana alimentazione) e yama ovvero azione o rapporto con l’esterno, le buone norme di comportamento.
Tali principi non vanno solo studiati nei libri o in quello che ci viene insegnato come giusto e buono ma cercati dentro di noi attraverso la consapevolezza di quello che porta nel concreto ogni singola nostra azione, di che vibrazione porta ogni nostro pensiero, di cosa accade quando ci facciamo dominare dalle emozioni , dalle paure, dai ricordi, dalle nostre identificazioni con ruoli che più o meno interpretiamo nella quotidianità.
L’asana è quindi solo uno dei tanti strumenti che lo yoga utilizza per ritrovare l’armonia tra corpo mente ed anima e infine l’unione di questi tre elementi che ci compongono. La pratica sul tappetino e nella vita inizia con l’ osservazione e l’accettazione di noi stessi. L’attenzione viene quindi diretta e rivolta dentro di noi. Ogni azione diviene quindi consapevole.