
The Wallà diventa digitale: il borgo della street art si visita online, 24 ore su 24
Un click per attraversare muri che raccontano storie.
A Vallà di Riese Pio X, la rigenerazione urbana passa anche dal digitale. E la street art si fa esperienza immersiva e condivisa.
C’è un piccolo borgo nel Trevigiano che da qualche anno parla con il linguaggio dei colori, del dialogo e dell’arte. Si chiama Vallà, frazione di Riese Pio X, e grazie al progetto The Wallà è diventato un museo a cielo aperto. Ora quel museo è anche online: è nato il primo virtual tour del borgo della street art, accessibile da ogni parte del mondo.
Basta collegarsi a www.thewalla.it/vt per perdersi tra i 22 murales che dal 2021 stanno riscrivendo il volto del paese. Un’esperienza interattiva, pensata per chi non può esserci fisicamente ma desidera comunque entrare in contatto con l’anima del luogo. Ogni opera, ogni muro, è geolocalizzato e raccontato: l’autore, la genesi, il messaggio. L’arte diventa narrazione, e la narrazione si fa accessibile, 24 ore su 24.
“È un passo importante – spiega Mauro Berti, portavoce di “Collettivo BocaVerta“ – perché raccontare l’arte urbana vuol dire anche renderla fruibile a tutti. Il virtual tour è il ponte tra la bellezza vissuta nei vicoli e quella condivisa nel digitale. Un cantiere aperto, che si aggiornerà anno dopo anno”.
Nel frattempo, The Wallà continua a crescere.
Dopo il ritorno dell’artista romana Alicè, che ha appena completato un nuovo murale coinvolgendo i bambini della scuola dell’infanzia, il collettivo è pronto ad accogliere due grandi nomi della scena internazionale: il surrealista spagnolo Dulk, noto per i suoi mondi onirici tra realtà e immaginazione, e il duo PichiAvo, maestri della “mitologia urbana”, in cui graffiti e arte classica si fondono in opere monumentali.
“Con questi arrivi – prosegue Berti – The Wallà entra in una nuova fase. Non è più solo una galleria a cielo aperto, ma una piattaforma culturale permanente. Ogni artista diventa un narratore di bellezza, ogni muro un gesto di amore verso il territorio, ogni abitante parte di un racconto collettivo”.
Il gran finale dell’estate sarà, come sempre, il Wonderwallà Festival, dal 29 al 31 agosto. Una tre giorni di laboratori, concerti, visite guidate, mostre e performance, all’insegna dell’incontro tra arte, comunità e creatività urbana. Dopo il successo del 2024 – con migliaia di presenze e l’opera collettiva “Il Piccolo Pixel” realizzata da residenti e visitatori – le aspettative sono altissime.
“La street art crea comunità – conclude Berti – e il Wonderwallà ne è la prova. Qui ogni estate dimostriamo che il cambiamento può davvero partire da un muro. Anzi, da tanti muri, uno dopo l’altro”.

Mara Cozzoli
