sabato, Luglio 27, 2024

La colpa di Julian.

Incriminato con 18 capi d’accusa tra i quali cospirazione e spionaggio a causa della pubblicazione di documenti militari e diplomatici, Julian Assange è ora detenuto nel carcere di massima sicurezza di Belmarsh nel Regno Unito come fosse il peggiore dei terroristi.
Nell’attimo in cui scrivo l’uomo, in gravi condizioni psicofisiche,  è in attesa della decisione della Corte Suprema Inglese circa la sua estradizione negli Stati Uniti dove rischia una condanna a 175 anni di carcere.
Sicuramente, in questa vicenda due elementi vengono a confliggere: libertà d’espressione (diritto d’informare, informarsi ed essere informati) e divulgazione di materiale coperto da Segreto di Stato.
Qual è la vera colpa di Assange?
Julian non è un criminale, è un giornalista..
Julian è il fondatore di WikiiLeaks, un’organizzazione che è stata in grado di cambiare il modo di fare informazione.
Sfruttando le potenzialità delle rete ha violato in modo sistematico il segreto di Stato quando questo non era usato per garantire la sicurezza dei cittadini, bensì per nascondere crimini e garantire l’impunità ai potenti.
 
Collateral Murder“,  “Afghanistan War Logs”,  “Iraq War Logs“, “Guantànamo“,  rapimento a Milano di Abu Omar sono solo alcune tra le più note vicende rivelate da WikiLeaks che, a partire dal 2010, portarono alla luce una serie di fatti riguardanti la condotta degli Stati Uniti: crimini di guerra, torture, violazioni di diritti umani, manipolazione dell’informazione per mano dell’intelligence al fine di giustificare l’invasione in Iraq, regole d’ingaggio dei soldati americani in Iraq e ingerenze nella politica interna italiana.
Come lavoravano? Come ottenevano i documenti? Hanno veramente commesso un reato? È giusto violare il segreto di Stato?
Questa vicenda va valutata e osservata con sguardo limpido e attento pensando che,  per quanto esistano imperativi categorici, spesso, è la nostra coscienza a imporne il mancato rispetto e a dettarci, conseguentemente, nuove regole.
Assange divulgò con criterio e cautela, verificò  ogni file che  gli veniva inviato coadiuvato da media partner di portata internazionale tra i quali “Le monde“, “La Nacion“, “The Telegraph“, “The Guardian“, “Der Spiegel“ e molti altri.
È singolare notare che, in questa fase delicata, organi di stampa ai tempi partner italiani di Assange non abbiano preso posizione rispetto alla vicenda e prendere posizione, va sottolineato, è differente dal limitarsi a  riportare ciò che sta accadendo.
Le fonti non furono rivelate e non furono mai citati nomi sensibili la cui vita avrebbe potuto essere messa a rischio.
WikiLeaks non aveva, dunque, le mani sporche di sangue come affermato dal Pentagono.
Una sola fonte è uscita allo scoperto, una fonte che non ha saputo proteggersi da se stessa e, rivelando in chat a un interlocutore quanto aveva fatto, venne denunciata e arrestata: Chelsea Manning
Chi è il vero criminale? Coloro che in modo discutibile sbattono in faccia scempi il cui autore è un Paese che viene etichettato come simbolo di Democrazia, o l’autore di tali scempi?
A mio parere vi è una sproporzione tra quanto commesso da Assange, ciò che sta pagando e quanto dovrà pagare se, disgraziatamente, venisse estradato.
Il trattamento attualmente riservato a un essere umano è degno di un regime dittatoriale non certo di un Paese Democratico.
In questo lungo mese abbiamo pianto l’assassinio di Navalny, neonazista e oppositore di Putin, ne abbiamo scritto e parlato tanto.
È arrivato il momento, quindi,  di piangere Julian Assange che rischia una metaforica morte per mano democratica.
Chelsea Manning nel descrivere i documenti segreti che decise di inviare a  WIkiLeaks relativi a Collateral Murder, Iraq e Afghanistan dichiarò: “Noi americani siamo meglio, per certi versi. Siamo molto più sottili, siamo capaci di usare molte più parole e strategie legali per legittimare qualsiasi cosa, ma il fatto che qualcosa sia più sottile non significa che sia giusto“.

Un verdetto tarda ad arrivare, ma l’opinione pubblica può ancora dire la sua.

Di seguito la petizione di Amnesty International in favore di Julian Assange

https://www.amnesty.it/appelli/annullare-le-accuse-contro-julian-assange/?utm_source=Google&utm_medium=cpc&utm_campaign=firma-assange&utm_content=rqrmbl&gad_source=1&gclid=EAIaIQobChMIjKHfxdrmhAMVczEGAB3z4ggFEAAYASAAEgJVnfD_BwE

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