Selene Pascasi. A un ricordo da te.
“Ti ho visto sprofondare nel vuoto. Indicare gesti ai pensieri e approdare sfinito sulla riva dei ricordi. Boccheggiare, come quando si muore da vivi, e tornare genesi dalle acque. Padre, arrivo”.
Soavi come una danza vagano i versi di Selene Pascasi, avvocato e giornalista per “Il Sole 24 ” che, nella raccolta poetica “A un ricordo da te”, diffondono il dolce suono di una memoria, la nostra, rispetto al quale si vorrebbe alzare barriere difensive: un ricordo, potente, al punto da straziare , ma che, inevitabilmente, accompagna all’abbandono dei sensi e, conseguentemente, alla raffinata accettazione di ciò che non vi è più.
Carezzevole è il legame affettivo intercorrente tra padre e figlia, fino a che, colui che le ha dato la vita con il tempo, cancella, involontariamente, trasporto ed emozioni che per ella nutre, infine, per utilizzare una metafora “punisce circondandola di incomprensibile buio”.
Passato e presente appaiono scivolare nella conflittualità di un’anima , la quale assume le sembianze di un precario equilibro tra solitudine e amore, perché come scrive l’autrice “Scorgo sentieri di luce/ nelle solitudini della memoria/ che restano inclinate sul collo/come cappi di acciaio malfermo”.
Archetipo dell’umano agire è la fuga da risposte scomode, quelle verità che, caratterizzate dall’acre sapore della rabbia, soffocano la visione del mondo circostanze.
La forza reattiva di Selene è immensa, nel componimento “Scacco” scrive:
“Sfinisce il cosmo
l’illusione dello scacco
alla precaria memoria.
Piega ore sfibrate
l’incarnato grazioso
di nostalgie bambine.
Abito lungo di pianto
dimentico le stelle
nelle tasche del creato.
La meraviglia non declina“.
“A un ricordo da te di Selene Pascasi edito “Scrivere Poesie Edizioni” vedrà 1/3 del suo ricavato devoluto ad “Airalzh“, “Associazione Italiana Ricerca Alzheimer Onlus”.