Veronica Cece. Quando l’Urban si tinge di rosa.
Veronica Cece cresce con la musica melodica, pop, urban e, infine, il rap. L’insieme di tali generi, appartenenti tutti allo stesso ceppo, nel corso del tempo, le hanno permesso di imprimere sulla propria pelle un suo stile musicale.
Uscito da poco Mezcal, ultimo singolo della giovane, il cui contenuto, seppur ruotando intorno all’instabilità relazionale, trasmette un vero e proprio senso di energia, cedo, ora, la scena alla protagonista di oggi.
Raccontati ai nostri lettori: chi è Veronica?
Sono una ragazza di provincia con grande sogno, quello di arrivare con la mia musica il più in alto possibile.
Artisticamente parlando, qual è stato il tuo percorso evolutivo?
Ho iniziato da piccola a vedere nella musica un modo di esprimermi, un modo di emergere. Ho perfezionato le mie “skills” canore attraverso lo studio e la pratica, partendo dall’ r’n’b: è il genere che mi ha colpita di più da quando ero piccola! Ricordo che provavo a cantare tutti i miei pezzi preferiti di Alicia Keys per mettermi alla prova.
In “Mezcal” tra le diverse tematiche di cui è intriso ho letto, in particolare, quella che viene definita “dipendenza affettiva”.
Ciò che ho percepito io, in realtà, conta poco. Vuoi essere tu a spiegarne il senso?
Mezcal parla in sostanza di pene d’amore, che tutti abbiamo vissuto.
Amore in senso lato: la sofferenza può essere provocata non solo da una separazione in un rapporto di coppia, da un tradimento, ma anche dalla perdita di un’amicizia vera.
In queste situazioni la musica rappresenta una via di “salvezza”, sia per chi la fa che per chi l’ascolta.
La buona musica da sollievo all’anima, magari aggiunta ad un bicchiere di Mezcal.
Ultimamente si è aperto un dibattito: il rap quale causa di criminalità giovanile. Non supporto tale tesi, penso che determinati fenomeni trovino origine nel disagio e non in un testo, certo incidono su contesti fragili, ma non ne sono la causa primaria. In funzione della conoscenza che hai del rap, quale posizione prendi in merito?
Ti rispondo brevemente! Ovviamente, mi dissocio. Se il rap crea criminalità in chi lo ascolta, allora un film di mafia crea gangsters in chi lo guarda? La musica, il cinema, l’arte non c’entrano con i comportamenti negativi degli individui. È più una questione sociale, di povertà, emarginazione e mancanza di aiuti.
Veronicaa Cece è su Spotify
https://open.spotify.com/artist/6azrqDE3h3ED5bjisvz132