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Frammenti dell’io. Intervista a Simone Pannini.

| Mara Cozzoli |

Simone Pannini liquefà la “morphè” : i profili perdono la loro verità, per sposare l’euritmia cromatica della realtà.
L’autore indova, dapprima, se stesso, addentro uno logos universale, la cui musicalità coinvolge l’essenza di ogni nucleo. Raccoglie, indi, la pulsazione animica di ogni dettaglio esperienziale, allignandola ad un verbo tonale, e lo asseconda, mentre si esperisce in una nuova conoscenza.
Le opere appaiono come mirifiche danze, ove veli e certezze si flettono, sovrappongono, si amano e abbandonano… coinvolgendo e emozionando, profondamente, l’osservatore.

Presentati: chi è Simone Pannini?

Sono nato il 12 settembre  del 1974 a Vinci in provincia di Firenze , dove vivo tutt’ora in un paesino sopra le colline di Vinci.
Sono sempre stato affascinato da ogni tipo di arte in particolare dalla pittura che ho sempre praticato da auto didatta.

A 33 anni, culturalmente, fonte d’ispirazione (se l’espressione è da considerarsi esatta) diviene Rudolf Steiner. Da questo momento, quale evoluzione subisce il tuo approccio all’arte?

All’età di 33 anni ho incontrato l’antroposofia ed il pensiero steineriano che mi ha dato modo di approfondire lo studio del colore. Da questo punto in poi la mia arte ha subito un cambio di rotta e ciò che prima si limitava ad un semplice passatempo ha lasciato il posto ad una profonda ricerca del colore e del gesto pittorico.

Quanto il fattore solitudine incide sul processo creativo?


Vivendo in aperta campagna, la “solitudine” forzata del look down del Marzo 2020 che ha bloccato l’Italia per quasi due mesi, si è trasformata in un’occasione di ricerca interiore. Nel momento in cui siamo privati della libertà, la ricerca della vera bellezza può solamente essere ricercata nell’interiorità. Questo momento, quindi mi è servito per attuare una grande immersione dalla quale riemergere attraverso l’arte ed il colore, proprio in un tempo in cui le uniche due cose che non hanno perso il loro ritmo sono state la natura ed il cuore.

Seguendo quale meccanismo riesci ad immedesimarti in ogni singolo colore che utilizzi?

Non ci sono meccanismi, accolgo il colore fino al punto di entusiasmarmi, facendoci l’amore per tutto il tempo che serve, ciò che appare poi nell’opera è il risultato di questo processo.

Se tradurre in parole le proprie esperienze emotive è molto complesso, osservando alcune delle tue opere appare, di contro, semplice, farlo attraverso il cromatismo… quali stati emotivi vuole trasmettere Simone?

Qualunque stato emotivo che sfugge dalla mia attenzione ordinaria appare poi in maniera chiara a “lavoro” terminato, la vibrazione che mi lascia spesso diviene il titolo del dipinto.



Geometria e colore, in che modo tali elementi si intersecano tra loro?

Geometrie e colore nasce a seguito di un seminario, al quale ho avuto il piacere di partecipare, che trattava il tema della geometria sacra. Quindi ho sentito la necessità di potare alcuni di quei concetti all’interno del quadro, dove il colore ed il movimento delineano la sacralità di quello spazio.

In “Battito di ciglia”  all’interno dell’attimo esperienziale, ti apri alla possibilità che innumerevoli altri accadimenti possano subentrare.
Cosa, nello specifico, vuole comunicare tale opera?

Battito di ciglia è un’opera a cui sono legato moltissimo per svariati motivi, uno dei quali sicuramente è l’amore. L’amore che può nascere per un essere vivente o per una cosa, la sensazione di sentirsi partecipi come soggetti principali di un processo che va oltre la normale quotidianità, quei momenti in cui non vorresti mai battere le ciglia per non perderti neppure un fotogramma di quella magia. Quell’attimo che unisce la realtà visiva e la fede perché nell’istante in cui le ciglia si chiudono per poi riaprirsi, solo la fede tiene per mano la realtà in un inebriante susseguirsi di tensione fra buio e luce.

Frammenti dell’io, collettiva d’arte a cura di Maria Marchese e Valeriano Venneri

Inaugurazione

Giovedì 27 Gennaio 2022 presso “QUO IMMOBILIARIA”, Calle Canalejas 13, nella città di Alicante (ES).

Chiusura

Mercoledì 27 aprile 2022.

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Mara Cozzoli

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