venerdì, Marzo 29, 2024
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Frammenti dell’io. Intervista a Mario Piccinni.

Mario Piccinni si identifica con il temperamento del proprio mare: tra indisciplinate, rivoltose onde e momenti di quiete, ha origine l’esperienza dei “FRAMMENTI D’INFINITO“. Ivi l’autore concilia, attraverso un gioco/giogo con gli smalti, “vizi e virtù” , che appaiono come cangianti atti estetici, che fascinano e emozionano.
Alcune opere, in particolar modo, nascono dalla collaborazione con la poetessa e curatrice comasca Maria Marchese, la quale ne ha individuato la poetica intrinseca. La particolare devozione, dell’artista di Morciano, nei confronti delle figure sacre lo induce, da sempre, ad esperire se stesso nella raffigurazione di queste ultime: nascono allora atti pittorici e scultorei carichi di un pathos intenso e vero.

Uscito dal liceo, ti getti subito nel mondo dell’arte.
Raccontami il percorso che, ad oggi, ti ha portato ad essere tra i protagonisti di “Frammenti dell’io”.

Buongiorno e grazie per lo spazio dedicato alla mia Arte!
Sin da bambino, sono stato definito un prodigio, per quanto riguarda il disegno: l’idea di meravigliare gli altri è stata, per me, un grande motore motivazionale, che si traduceva in ore e ore di impegno esecutorio. Alle scuole elementari, ero un piccolo diavolo, quindi l’esprimermi in tal senso era utile perché mi quietassi; la maestra, infatti, non mi distoglieva da quella pratica, nonostante non prestassi attenzione alle lezioni…
I miei primi elaborati erano realizzati sulle letterine d’amore dei miei compagni, in cambio di qualcosa, ovviamente!
Alle medie, poi, capii l’importanza dell’Arte, quando l’insegnante di educazione artistica descrisse il famoso quadro di E. Munch, “L’URLO” : compresi, in quel momento, il potenziale comunicativo dell’Arte, del quale io stesso mi sarei servito, conseguentemente. Quel giorno decisi di voler diventare “Artista” . Scelsi, infatti, il liceo artistico di Lecce, che divenne il mio mondo, tanto che, sin dal primo anno, fui soprannominato “L’Artista” , per qualità di tecnica ed espressione.

Hai dipinto su superfici murarie, ti sei cimentato come ritrattista e, infine, hai creato caricature. Insomma, sei un artista versatile. Questa tua caratteristica è puro talento, il risultato di un percorso didattico o vi è l’influenza di entrambi, come se andassero a intersecarsi?

Come dicevo, stupire e stato alla base di ogni mia creazione… ovviamente la tecnica si migliora volta per volta e, associata al talento, è una solida garanzia, per la buona riuscita di ogni lavoro, aldilà dei risvolti e della superficie su cui mi esprimerò.
Lo sperimentarsi in diversi stili quanto può essere utile per definirsi secondo una tua propria individualità artistica?
Nell’arte, bisogna prima emozionarsi, per poter emozionare gli altri.
Le emozioni, a volte, hanno voglia di una semplice matita, un acquerello… in tal altri casi esigono la tecnica ad olio, oppure, ancora, di una pittura materica, o altro ancora…
Dipende solo da cosa si desidera esprimere… esattamente come accade per gli stili musicali!

L’intreccio tra anima e intuizione prende vita nelle tue opere.
Detti elementi, si muovono in completa armonia ed equilibrio o uno prevale sull’altro?

Le mie creazioni nascono dal profondo del cuore, in silenzio, spesso di notte: tacito, allora, me stesso, per comprendere meglio cosa l’anima vuole e suggerisce. Solo in questo modo posso tradurre quel necessario “pathos” in colore, calore, movimento…

In “Sherazade” , diverse tonalità di azzurro, rendono , ai miei occhi, dolce e musicale, colei che con astuzia riuscì a interrompere un macabro cerimoniale, quelle labbra rosse, invece, mi fanno pensare all’incanto della fierezza.
Presentami la tua “Sherazade”.

In questo ultimo anno, ho conosciuto Maria Marchese, poetessa e curatrice artistica, che, a sua volta, mi ha presentato l’esimio prof. Valeriano Venneri, docente universitario di storia dell’arte, nonché Critico di Arte contemporanea. Entrambi mi hanno dato modo di far conoscere il mio temperamento artistico e le sue manifestazioni oltre i confini nazionali: un’opportunità, questa, per la quale non smetto mai di ringraziarli!
Con Maria Marchese, sin da prima che ciò accadesse, si è creato un “gioco fantasioso” : le proponevo alcuni frammenti, allo stato puro, e lei creava il personaggio o la poetica, involte nel pezzo.
“Sherazade” , la cui storia mi era sconosciuta, mi è stata proposta da Maria; mi ha raccontato quella favola, indicandomi i punti salienti da sottolineare nella composizione… così sono apparsi quei capelli/turbante, amati da piccoli fiori e quelle labbra incantatrici, che suggellano il “sortilegio” con sovrano e pubblico. “FRAMMENTO DI INFINITO” è venuta fuori quasi per magia…




Mi ha colpito molto la tua capacità nell’imprimere espressività ai volti, i quali appaiono vivi.
Come riesci a raggiungere un tale risultato?

L’espressione del volto è un bel risultato per un’artista, aldilà della tecnica… “vedi Picasso”…
Personalmente, do risalto agli occhi, perché l’osservatore ivi si perda; non a caso si dice: “gli occhi sono lo specchio dell’anima” .
Spesso, durante l’estate, sul lungomare di Torre Vado (Lecce) , entro nelle vesti di ritrattista e caricaturista, riscuotendo ottimi risultati…

L’arte sacra fa parte del tuo repertorio.
Ritrai Gesù Cristo crocefisso, di profilo, con lacrime di sangue che gli solcano il viso, così come racconta la tradizione.
L’impatto emotivo di quest’opera è davvero potente.
Ciò che ti chiedo è: per poter parlare o, a qualunque titolo, entrare nel merito di quest’ ambito, occorre, necessariamente, essere credenti o basta un’ottima base culturale?

La figura del Cristo è stata sempre una costante, per quanto riguarda la mia ricerca; come dice il passo: “il Tuo volto cerco Signore”.
Il punto è che Gesù è realmente esistito e ha rivoluzionato il mondo nei soli 3 anni, di cui siamo a conoscenza.
La pace, che mi mette nel cuore, ogni volta che provo a ritirarlo, è la più sincera risposta che posso dare e che riempie di assoluto la mia vita, dandogli un senso.
La mia prima tela ritraeva il Suo volto e spero che anche l’ultima sia a Lui dedicata.

Frammenti dell’io, collettiva d’arte a cura di Maria Marchese e Valeriano Venneri

Inaugurazione

Giovedì 27 Gennaio 2022 presso “QUO IMMOBILIARIA”, Calle Canalejas 13, nella città di Alicante (ES).

Chiusura

Mercoledì 27 aprile 2022.

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