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Sigmund Freud, Introduzione al narcisismo.

| Mara Cozzoli |

Il narcisismo è un argomento molto complesso che non pensiamo di esaurire con poche righe. Il nostro obbiettivo è quello di utilizzare alcune spunti che possano fungere da riflessione per i nostri lettori. Si tratta di una problematica del nostro secolo che sembra essersi accentuata negli ultimi anni nell’età adulta, ma ha radici antiche.
Partiamo infatti dagli studi effettuati da Sigmund Freud che lo intende non come una sorta di perversione, (Nacke 1889) ma come uno stadio psicologico necessario e universale che parte dall’infanzia
Parlando di narcisismo, Freud afferma che elementi quali . libido,, istinti e passioni vanno a riflettersi sul’ Io.
L’io rappresenta qualla parte conscia che esplica il ruolo di responsabile della nostra natura.
Partiamo dall’età infantile: il narcisismo è un arco dell’essere che non cerca nell’altro oggetto d’amore, ma trova piacere erotico nel proprio Io.
Quella che il padre della psicoanalisi definisce libido, può spostarsi all’esterno, ovvero: persone e tutto ciò che riesce a soddisfare una pulsione. L’apice a cui può pervenire la libido oggettuale è lo stato di innamoramento, il quale si presenta come una rinuncia del soggetto alla propria personalità, in favore di un oggetto. Nel momento in cui, in età adulta il narcisismo riappare, si ha un declino della personalità.
Freud nel suo saggio, presenta come esempio soggetti psicotici nei quali è registrato un ritiro della libido  da oggetti esterni, ritornando in tal modo al proprio io; rifiutano cose, persone, mondo esterno , concentrandosi solo su se stessi.
Psicoanalisti hanno notato tratti tipici narcisistici in individui affetti da altri disturbi. Una delle ipotesi è che la disposizione della libido colpisce svariate situazioni, confrontandosi con il normale decorso sessuale degli uomini.

Sigmund e Anna Freud

Nei nevrotici vi è la tendenza ad alzare muri che impediscono una vero e apert rapporto con lo psicoanalista.
Demenza praecox e schizofrenia, sono anch’esse legate alla teoria della libido.
I malati di questo tipo, definiti da Freud parafrenici ( la cui base è una malattia affettiva), soffrono di delirio di grandezza, e distacco da persone e cose del mondo, divenendo così impenetrabili alla cure. L’isterico e il nevrotico abbandonano il rapporto con la realtà, ma non rinuncia alla componente erotica presente nella sua immaginazione.
Freud introduce i concetti di “Libido dell’io” e “Libido Oggettuale” che i sviluppano in seguito a processi nevrotici e psicotici.


Il narcisismo riguarda anche la vita amorosa dei soggetti, in particolare nelle differenziazioni tra uomo e donna.
In un primo momento la libido oggettuale ha tenuto nascosto la presenza della libido dell’ Io in relazione alla scelta oggettuale del bambino (o dell’individuo che cresce), è stato però osservato che quest’ultimo trae i propri oggetti sessuali dalle sue esperienze di soddisfacimento.
Vengono assunti come primi oggetti sessuali, tutti quegli individui che si occupano della loro nutrizione, della loro protezione: la madre o chi ne fa le veci.
Nei soggetti che hanno subito un irregolre funzionamento nello sviluppo libidico, la scelta dell’oggetto d’amore non è la madre , ma la propria persona, di conseguenza sentono e considerano se stessi come oggetto d’amore.
Si può concludere che: l’uomo in origine dispone di due oggetti sessuali. Il primo è la madre, il secondo è se stesso.
Una sorta di narcisismo primario è presente in ogni individuo.
Per quanto riguarda le donne amano con intensità equiparabile a quella con cui sono amate dagli uomini che soddisfano le loro esigenze.
Esercitano un enorme fascino sul sesso opposto, non solo per ragioni estetiche, ma anche per tratti psicologici.
Il narcisismo attrae tutti coloro che avendo rinunciato alla totalità del proprio narcisismo, ricercano un amore oggettuale;” il narcisismo del bambino è attratto in buona parte dall’ autosufficienza e inacessibilità della madre” (citando in questo lo steso Freud)

La donna narcisista attrae, affascina, ma allo stesso tempo è un controsenso: l’insoddisfazione dell’uomo innamorato, i dubbi che quest’ultimo nutre circa l’amore della sua compagna hanno origine dall’incompatibilità tra i due tipi di scelta oggettuale.
Vi è però una strada attraverso cui la donna narcisista, dal comportamento freddo verso il suo uomo, può giungere a un completo amore d’oggetto.

Dando vita a un figlio, il corpo di questa diviene un oggetto estraneo, che a prescindere dal proprio narcisismopuò dare origine al più grande amore oggettuale. Alcune donne, invece, non hanno necessità di un figlio per far sì che può compiersi quel progresso che dal narcisismo primario conduce a quello secondario, giungendo così all’amore d’oggetto.
C’è da ricordare che prima della pubertà la ragazza assume atteggiamenti maschili, ,si evolve in donna seguendo una tendenza maschile. Con la pubertà e la maturità femminile, queste donne conservano in ogni caso un ideale maschile che è il seguito della parte maschia insita nel corso dell’epoca della fanciullezza.

Le vie che portano alle scelte oggettuali sono quindi le seguenti:
1 Secondo il tipo di scelta narcisistico ( di scelta oggettuale): quel che egli stesso è (cioè se stesso), quel che egli stesso era, quel che egli stesso vorrebbe essere, la persona che fu una parte del proprio sé.
2 Secondo il tipo di scelta (oggettuale) per appoggio: la donna nutrice, l’uomo protettore e le serie di persone che fanno le veci di queste”.
Prendendo in considerazione l’atteggiamento di genitori eccessivamente dolci, si osserva il rinascere del narcisismo al quale questi ultimi hanno rinunciato.
Cercano quindi di attribuire al bambino qualità iesistenti.
La sorte del bambino deve conseguentemente essere migliore di quella dei genitori : non deve essere sottomesso alle necessità che secondo i genitori dominano l’esistenza.

Mara Cozzoli

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