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QUANDO LA SCINTILLA SCATTA “AD UNO SCAMBIO DI SGUARDI”

12 Agosto 2009: Apparentemente una giornata come molte altre ma non ero a conoscenza che il fato ci avrebbe riservato una sorpresa.

Girovagando in macchina nella campagna milanese senza una meta precisa, io e mia moglie, speravamo di incontrare un luogo “magico” in cui fermarci, godere della compagnia delle piante e del silenzio e magari interrompere quel silenzio con le nostre chiacchiere. La curiosità e non so altro, ci porta ad intraprendere una strada sterrata, nei pressi di Lacchiarella, memori di un cascinale nelle vicinanze da visitare. Non che ci fosse chissaché di particolare ma ricordavamo un luogo gradevole che volevamo vedere nuovamente… intraprendiamo questa strada sterrata deserta con mille aspettative che non si sono concretizzate. Decidiamo, ad un certo punto, di tornare indietro e baby_filippo2ripercorrere a ritroso la stessa strada. L’unica variante rispetto all’andata è l’aver incontrato due signore che passeggiavano lungo la strada. Proseguiamo e ad un certo punto troviamo un bivio che non avevamo notato in precedenza e ci fermiamo nella speranza di scorgere la cascina tanto cercata… nulla, riprendiamo il nostro lento viaggio per la strada sterrata.

Dopo qualche istante, una piccola pallina pelosa rossa ci attraversa la strada correndo… Ovviamente “inchiodo” l’auto ed il batuffolo si infila in un cespuglio. Ho sempre delle scatolette in macchina (qualora dovessi incontrare un gatto affamato) e decido, nonostante il parere sfavorevole di mia moglie, di scendere dalla macchina e lasciare del cibo. Ho pensato: “magari è già lontanissimo ma, se dovesse tornare, almeno per oggi avrà di che riempirsi lo stomaco…”. Con mio grande stupore, appena apro la scatoletta, la fulminea pallina di pelo rossa riappare dal cespuglio non presentando particolare timore. Si siede a “filippodistanza di sicurezza” ed osserva il mio operato con particolare curiosità. Musetto simpatico, pelliccia rossa arruffata da cucciolo ed uno sguardo che ispira tenerezza nonostante vi fosse un pizzico di fierezza nella curiosità di scoprire cosa stessi facendo. Prendo un piattino di plastica dall’auto e mi trovo il batuffolo tra le gambe. Istintivamente l’ho preso in braccio e non vi è stata nessuna resistenza né timore. Il nostro sguardo si è incrociato e mi sono perso in quegli occhietti agata striati di verde iniziando ad accarezzarlo. In risposta, ha iniziato a fare le fusa ed a farmi “la pasta” sulla camicia (io e mia moglie chiamiamo così quel movimento effettuato con le zampe anteriori,dai gatti, tipico della suzione dei cuccioli durante l’allattamento)… in quello sguardo ci siamo silenziosamente dichiarati “amore eterno”! E’ stato come se ci fossimo implicitamente e reciprocamente detti “sono tuo”.

Nel constatare il mancato rientro in auto, mia moglie incuriosendosi lascia anche lei l’abitacolo per raggiungermi… da lì a poco, compare dal cespuglio anche domitilloun’altra pallina di pelo tigrata grigia. Mia moglie la prende in braccio ed anche lui non oppone nessuna resistenza. Il piccolo grigio sembra essere però meno espansivo e più timoroso ma non disdegna lo stare in braccio e l’essere coccolato…

Mia moglie propose di tornare indietro per chiedere alle due signore se i gattini fossero loro ma, nonostante fossi assolutamente conscio della scorrettezza del mio agito, mi opposi. Non li avrei lasciati per nessun motivo al mondo. Siamo ripartiti dirigendoci verso casa… siamo usciti in 2 e siamo rientrati in 4!!!!

Nonostante vi fossero mille punti di domanda, visto anche che avevamo già altri due gatti adulti, le due new entry sono state accolte senza particolari problemi entrando, a breve, a far parte della famiglia anche per Arturo e Carlotta. Sono stati dati loro, dopo averne constatato il sesso, il nome di FILIPPO (rosso) e DOMITILLO (grigio). Il mio rapporto con fil_domFilippo non si è modificato, anzi  si è fortificato e spesso ci intendiamo senza neppure che l’uno o l’altro parli con , sì, non sto enfatizzando, secondo me Filippo parla e nonostante la differenza linguistica ci intendiamo a meraviglia). Così come il rapporto di Domitillo con mia moglie.

Non abbiamo trovato ciò che si cercava  ma, sicuramente,  abbiamo ricevuto un gran regalo dalla vita! Successivamente la famiglia si è ingrandita ulteriormente ed i nostri 13 micioni sono legatissimi e allietano tutt’oggi le nostre giornate.

Alessandro Marinoni
Alessandro Marinoni
Non mi sento un artista, come a volte mi definiscono, ma un artigiano del fare, autodidatta, perché costretto ad effettuare studi che mi hanno temporaneamente allontanato dall'arte. Amo da sempre gli animali e la natura. Alcuni dicono che l’arte ci “giunge”, che è un dono, così come, forse, la capacità di ascolto e di mettersi in relazione con persone che nella nostra attuale società hanno difficoltà ad integrarsi e sopravvivere. Io mi colloco li, con le mie mani aperte, il mio sentire, il mio poco sapere, in una relazione d’aiuto che non è mai unilaterale verso qualunque forma di vita.
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