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“L’interpretazione dei sogni” di Freud: un viaggio dentro l’anima

| Mara Cozzoli |

Immaginate di chiudere gli occhi la notte, sprofondare nel sonno e scivolare in mondi strani, assurdi, a volte inquietanti, altre volte meravigliosi.
Cosa vogliono dirci queste visioni? Sono solo immagini senza senso… o c’è qualcosa di più profondo?

A queste domande prova a rispondere Sigmund Freud nel 1899, con uno dei testi più rivoluzionari e affascinanti della storia della psicologia: L’interpretazione dei sogni”.
In quest’opera, Freud non si limita a parlare di sogni: li osserva, li ascolta, li analizza.
Li tratta come se fossero una lingua segreta del nostro mondo interiore.

Secondo lui, il sogno è la via regia per accedere alla parte più profonda della mente: uno spazio nascosto, dove si annidano desideri, paure, ricordi rimossi.
Leggendo questo libro, sembra quasi di trovarsi nel suo studio viennese, mentre racconta i sogni dei suoi pazienti – e anche i propri – cercando di coglierne i simboli, le immagini ricorrenti, le associazioni più intime.
Ma ciò che colpisce non è soltanto il metodo: è la delicatezza con cui l’autore si avvicina all’animo umano.
La fantasia notturna diventa una piccola opera, una chiave capace di aprire una porta misteriosa.
Anche gli incubi parlano di noi.
Ogni sogno ha due livelli: il contenuto manifesto, cioè ciò che ricordiamo al risveglio, e il contenuto latente, ovvero il significato nascosto, spesso mascherato.
La scena onirica, in fondo, è una maschera che cela verità interiori.

Il padre della psicoanalisi si trasforma così in un detective dell’anima, abile nel decifrare i segni che l’inconscio dissemina nei sogni: una casa può simboleggiare il corpo, una scala alludere a desideri inconsci, una figura misteriosa richiamare un trauma d’infanzia.
In queste pagine, la lettura si fa coinvolgente, quasi intima, il maestro non impone verità: ci invita a guardare dentro di noi, a esplorare quello che spesso preferiamo non vedere.
Ci ricorda che sotto ogni emozione si nasconde una storia, un’immagine, un pensiero rimosso.

Quello che rende “L’interpretazione dei sogni” un testo ancora vivo – più di un secolo dopo – è l’empatia con cui Freud si avvicina alla sofferenza umana.
Non giudica, non semplifica.
Accoglie ogni frammento dell’anima, anche il più confuso o scomodo.
Non cerca di spiegare tutto con la logica, ma ci insegna a dare valore anche all’irrazionale.
Il suo approccio psicoanalitico è un invito all’ascolto, alla pazienza, alla profondità.
Non è solo scienza: è anche poesia dell’interiorità.

Perché leggerlo oggi?

In un mondo che corre veloce e ci chiede di essere sempre razionali, produttivi, in controllo, questo pensatore innovativo e dirompente ci ricorda una verità semplice e potente: una parte di noi vive nel mistero, e desidera essere accolta.
Leggere L’interpretazione dei sogni oggi significa concedersi il lusso della lentezza, della riflessione, dell’introspezione.
È un testo che non offre risposte facili, ma pone domande che possono trasformare..
E non è tutto: l’impatto di questo libro ha superato i confini della psicologia.
Le sue intuizioni hanno ispirato il movimento surrealista, influenzando artisti come Dalí e Magritte, che nei sogni hanno trovato un linguaggio nuovo, libero, capace di esprimere ciò che sfugge alla ragione.

Mara Cozzoli

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