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UNA GIORNATA DEDICATA ALLE DONNE E ALLE RAGAZZE DI SCIENZA.

Lo scorso 11 febbraio ricorreva la ”Giornata Internazionale delle Donne e delle Ragazze nella Scienza”, le quali hanno un ruolo fondamentale, nonostante il loro numero a livello globale in alcune discipline, come ad esempio Scienza, Tecnologia, Ingegneria e Matematica, sia decisamente inferiore rispetto a quello degli uomini. Il divario tra uomo e donna in ambito scientifico riguarda anche la durata della carriera, più breve, e una retribuzione minore. Non ha aiutato il periodo della pandemia da Covid-19, durante il quale, purtroppo, il divario con i colleghi uomini si è ulteriormente acuito.


Il Contributo delle Nazioni Unite

L’uguaglianza di genere e l’emancipazione femminile sono argomenti trattati anche dall’ ONU, tanto che sono stati inseriti tra gli obiettivi dell’Agenda 2030 per lo Sviluppo Sostenibile. Particolarmente importante è l’obiettivo 5, il quale sostiene che l’uguaglianza non è solo un diritto fondamentale, ma anche un fondamento necessario di un mondo più prospero e sostenibile.
Nonostante siano state e sono tutt’ora poche le donne impegnate in ambito scientifico, molte di loro hanno portato ad importanti contributi, basti pensare a Rita Levi Montalcini.

Rita Levi Montalcini

Nata nel 1909 a Torino, di origine ebraica, la sua formazione risentì del periodo storico legato alle persecuzioni razziali durante la Seconda Guerra Mondiale, dalle quali riuscì a scampare, ma anche all’opposizione paterna riguardo alla sua scelta di volersi dedicare alla Medicina. La sua caparbietà vinse sulle volontà del padre, riuscendo a dedicarsi ad ambiti come Neurologia e Psichiatria.
Una volta finito il percorso accademico tra Italia e Belgio, si dedicò alla ricerca con lo scopo di individuare il ruolo dei tessuti periferici dello sviluppo dei centri nervosi.
Nel 1947, partì per l’America, dove vi rimase per circa 30 anni, continuando ad occuparsi di ricerca nell’ambito della Neurobiologia, percorso iniziato a Torino.
Durante le ricerche, scoprì e illustrò il fattore di accrescimento della fibra nervosa NGF, una piccola ma fondamentale proteina coinvolta nello sviluppo del Sistema Nervoso e per questo le fu assegnato il premio Nobel per la Medicina nel 1986.
Grazie alla scoperta dell’NGF, ancora oggi si può proseguire nello studio di patologie come tumori, SLA e morbo di Alzheimer.
È stata la prima donna ad essere ammessa alla Pontificia Accademia delle Scienze e il 1° Agosto 2001 è stata nominata Senatrice a Vita dall’allora Presidente della Repubblica Carlo Azeglio Ciampi.
Oltre alla Scienza, è stata spesso impegnata in campagne di carattere politico e sociale a tutela dei diritti dell’uomo.
Così come Rita Levi Montalcini, altre importanti donne di Scienza sono state Margherita Hack (Astrofisica), Marie Curie (Fisica e Chimica), Laura Bassi (Fisica Sperimentale), Caroline Herschel (Astronomia).

Hanno collaborato alla stesura del testo Chiara Villa e Tamara Rosaria Sozzi, educatrici presso CDD “Belotti Pensa”, Busto Arsizio.

I Bellottiani

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