martedì, Aprile 23, 2024
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Elio volto del grazie di VIDAS alla Milano “Per cosa?”

L’organizzazione compie 40 anni e celebra per le vie della cittàl’impegno di volontari e sostenitori che l’hanno resa grande

Un incontro inaspettato, una stretta di mano e un “grazie” pronunciato con semplicità da una persona speciale. C’è chi viene sorpreso all’uscita del lavoro, chi durante una passeggiata, chi mentre fa jogging.
Giovani, di mezza età, anziani, la risposta di tutti è la stessa: “Per cosa?”

L’organizzazione di volontariato VIDAS celebra così il suo quarantesimo compleanno, affidando all’amico Elio una vera e propria missione di riconoscenza per le vie di Milano verso tutte le persone “Per cosa?, quelle che danno qualcosa solo per il piacere di dare, quelle che quando le ringrazi si stupiscono. Sono loro – volontari, donatori, sostenitori, testimonial – che in questi 40 anni hanno permesso a VIDAS di offrire cure e assistenza a un numero sempre maggiore di malati inguaribili e alle loro famiglie.

“VIDAS è nata e continua a crescere grazie all’impegno di eccezionali persone “Per cosa?”, a partire dalla fondatrice, Giovanna Cavazzoni – afferma Giorgio Trojsi, direttore di VIDAS -. Il nostro grande grazie va a loro, che in questi 40 anni ci hanno permesso di assistere con cura e competenza 39.000 malati sofferenti, anziani, adulti e dal 2015 anche bambini.”

“Ho sempre osservato da lontano e con ammirazione il lavoro dei volontari di VIDAS – dice Elio – Ritengo VIDAS un’eccellenza per la città di Milano, che in questi 40 anni ha aiutato decine di migliaia di persone ad affrontare con dignità dolori e sofferenze terribili. Essere scelto per realizzare questa campagna è per me motivo di gioia e di orgoglio”.

l progetto “Per cosa?” è stato realizzato dall’hub creativo Something To Talk About di Tiziana Perotti e Alessandro Sabini in collaborazione con The Family Production per la video strategy e Stefano Rosselli per gli scatti fotografici.

L’iniziativa dà ufficialmente il via ai festeggiamenti per i 40 anni di VIDAS, che proseguiranno dal 27 al 29 maggio al Teatro Franco Parenti di Milano con INCONTRO, festival culturale aperto a tutti, ricco di performance artistiche, talk e laboratori con alcuni tra i protagonisti più autorevoli del mondo della scienza, della letteratura, dell’arte e della filosofia. Tra gli altri, parteciperanno: l’immunologo Alberto Mantovani, la sociolinguista Vera Gheno, il giornalista Gad Lerner e il danzatore Virgilio Sieni.

VIDAS difende il diritto del malato a vivere anche gli ultimi momenti di vita con dignità. È un’associazione di volontariato laica, fondata da Giovanna Cavazzoni a Milano nel 1982. Offre assistenza socio-sanitaria completa e gratuita ai malati con patologie inguaribili a domicilio e nell’hospice Casa Vidas: degenza e day-hospice. Un servizio garantito grazie all’intervento di proprie équipe socio-sanitarie, formate da figure professionali tutte specializzate in cure palliative, affiancate da volontari selezionati. Un percorso di quarant’anni accanto a chi soffre e che ha raggiunto oltre 39.000 persone: anziani, adulti e dal 2015 anche bambini. Per loro nel 2019 è stata inaugurata Casa Sollievo Bimbi, primo hospice pediatrico della Lombardia per l’accoglienza di minori gravemente malati e il sostegno alle famiglie. L’attività di formazione per operatori e di sensibilizzazione rivolta alla cittadinanza accompagnano da sempre quella assistenziale. www.vidas.it

Ganzetti Raffaella
Ganzetti Raffaella
Sono nata a Milano ormai molti anni fa e nella mia faticosa vita ho effettuato tante esperienze sia umane che professionali. Ho avuto inizialmente esperienze con bambini anche se il mio interesse si è sempre rivolto alla fascia adolescenziale o giovane adulti. Ho avuto la fortuna di lavorare per tanti anni con persone con disabilità sia grave che lieve che ai limiti inferiori di norma, occupandomi dell’aspetto educativo e successivamente terapeutico. L’esperienza mi ha portato a ideare modelli d’intervento sempre maggiormente centrati sulla persona che è l’unico protagonista della sua vita anche in caso di disabilità. Nelle diverse formazioni che ho effettuato a genitori e a personale che si occupa di sociale ho sempre cercato di far comprendere l’importanza dell’ascolto empatico, del contenimento emozionale elementi che nel tempo sono diventati la base del mio metodo. Già Direttore Responsabile di un altro giornale on line la cui redazione era formata da persone con disabilità ora mi accingo a portare avanti un nuovo progetto “Milano più Sociale”
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