giovedì, Marzo 28, 2024
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Ricordi di guerra, tragico episodio vissuto nel 1943. A cura di Manlio Manvati.

In occasione del 25 aprile, data in cui il Paese trovò, finalmente, una sua identità, liberandosi dal nazi.fascismo, ci è giunto in redazione il breve ma intenso ricordo di Manlio Manvati, pittore ed ex insegnante, di quella folle guerra che tutti coinvolse e troppo distrusse.

Affinché la storia, cessi di ripetersi, proponiamo tale riacconto ai nostri lettori.


Sono Manlio Manvati, avevo undici anni; oggi 25 aprile 2022, l’8 maggio ne compirò 90.-

Era settembre, ero sceso da Materdomini, dove come “ospite profugo” facevo da chierichetto e aiutavo nella tipografia del convento di San Gerardo Maiella.

Lungo la strada spesso una contadina che forniva i monaci, mi sollevava e mi metteva sul mulo.

Ebbene, rientrato nel cortile della scuola, quale rifugio bellico dei ragazzi, avvertii il rombo di un bimotore che volteggiò a bassa quota, con il motore silenzioso, a folle, lungo il corso del fiume Garigliano. Ricordo ancora il suono delle risate “smargiasse” dei due piloti e la ripresa del rombo del motore in ripresa verso il cielo.

Noi ragazzi avevamo i pantaloncini e la camicetta di colore avana e, probabilmente, venimmo scambiati per soldati tedeschi. Io rimasi con le spalle al muro sotto un balconcino. Gli altri ragazzi si precipitarono all’ingresso inciampando l’uno sull’altro. Intanto una donna nel campo vicino, mentre arava con i due buoi, venne dissolta, da una bomba, in una colonna di terra. Io atterrito osservai la scena mentre un giovane disertore italiano, dall’interno dell’antro della casa, allungava le braccia per sollevare i ragazzi che erano uno sull’altro. L’ultimo morì soffocato mentre altri due ebbero dislocati gambe e braccia. Io venni sfiorato da un sasso (o scheggia) ed ebbi lo zigomo destro sanguinolente: è piccola, ma la cicatrice è ancora percettibile. ——————-

A cura di Manlio Manvati.

Ganzetti Raffaella
Ganzetti Raffaella
Sono nata a Milano ormai molti anni fa e nella mia faticosa vita ho effettuato tante esperienze sia umane che professionali. Ho avuto inizialmente esperienze con bambini anche se il mio interesse si è sempre rivolto alla fascia adolescenziale o giovane adulti. Ho avuto la fortuna di lavorare per tanti anni con persone con disabilità sia grave che lieve che ai limiti inferiori di norma, occupandomi dell’aspetto educativo e successivamente terapeutico. L’esperienza mi ha portato a ideare modelli d’intervento sempre maggiormente centrati sulla persona che è l’unico protagonista della sua vita anche in caso di disabilità. Nelle diverse formazioni che ho effettuato a genitori e a personale che si occupa di sociale ho sempre cercato di far comprendere l’importanza dell’ascolto empatico, del contenimento emozionale elementi che nel tempo sono diventati la base del mio metodo. Già Direttore Responsabile di un altro giornale on line la cui redazione era formata da persone con disabilità ora mi accingo a portare avanti un nuovo progetto “Milano più Sociale”
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