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Giornata della Memoria: cosa c’entrano gli psichiatri con la Shoah?

ll 27 gennaio 1945 le truppe dell’Armata Rossa, in marcia verso la Germania, entrarono nel campo di concentramento di Aushwitz, svelando al mondo intero le atrocità e i crimini che vi venivano perpetrati. La Giornata della Memoria, indetta per quel giorno dalla comunità internazionale, non è un semplice invito a non dimenticare, ma un forte incoraggiamento ad approfondire la nostra comprensione dell’Olocausto, capire come sia potuto accadere, e porre le basi perché non accada mai più.

Il CCDU, Comitato dei Cittadini per i Diritti Umani, un’organizzazione di vigilanza contro le violazioni dei diritti umani nel campo della salute mentale, organizza per quel giorno un webinar con lo scopo di comprendere quale scintilla abbia potuto far esplodere una tragedia di tali proporzioni: il substrato socio culturale da cui è originata la Shoah.

Il ruolo chiave giocato dagli psichiatri tedeschi nel promuovere, organizzare ed attuare l’Olocausto è stato riconosciuto dalla stessa associazione psichiatrica tedesca nel corso di un congresso tenuto a Berlino nel novembre del 2010, e poi comunicato al grande pubblico attraverso una mostra itinerante, creata dalla stessa associazione, che ha fatto tappa in molte città in Italia e all’estero. La mostra parla di eugenetica, la teoria adottata da eminenti psichiatri tedeschi per dare un supporto pseudoscientifico al razzismo, validare lo sterminio di vite “non degne di essere vissute” e organizzare la “soluzione finale”. Nel pannello introduttivo di questa mostra si legge: “Tra le vittime del nazionalsocialismo ci furono anche i malati psichici e i disabili, considerati un peso per il popolo tedesco. A partire dal 1934, 400.000 persone furono sterilizzate contro la loro volontà, e più di 200.000, ricoverate in ospedali e istituti di assistenza, furono assassinate. Tutto ciò avvenne all’interno della società tedesca, sotto la diretta responsabilità di psichiatri, neurologi, pediatri, infermieri e personale amministrativo. Anche nelle aree dell’Est Europa occupate dai tedeschi, decini di migliaia di pazienti polacchi e sovietici furono vittime di questi crimini.”

Come fu giustificata la Shoah? Cosa concluse il Processo di Norimberga riguardo la somministrazione forzata di farmaci? Quale ruolo giocarono gli psichiatri tedeschi?

Ne parleranno  mercoledì 27 gennaio, ore 21:00, nel corso di un webinar col prof Giorgio Giannini, storico, saggista, e presidente del Centro Studi Difesa Civile, Giorgio Pompa, dell’Associazione Dalle Ande Agli Appennini e l’avvocato Enrico Del Core, presidente del CCDU.
Moderatore ALberto Brugnettini, vice presidente CCDU

Come Partecipare

Per partecipare è sufficiente andare su uno dei seguenti link e cliccare sul bottone “Imposta promemoria” (YouTube) o “Ricevi promemoria” (Facebook)
Link per partecipare su YouTube: https://youtu.be/q3GGr5R3dvk

Link per partecipare su Facebook: https://www.facebook.com/ccdu.org/posts/5058916970816852

Ganzetti Raffaella
Ganzetti Raffaella
Sono nata a Milano ormai molti anni fa e nella mia faticosa vita ho effettuato tante esperienze sia umane che professionali. Ho avuto inizialmente esperienze con bambini anche se il mio interesse si è sempre rivolto alla fascia adolescenziale o giovane adulti. Ho avuto la fortuna di lavorare per tanti anni con persone con disabilità sia grave che lieve che ai limiti inferiori di norma, occupandomi dell’aspetto educativo e successivamente terapeutico. L’esperienza mi ha portato a ideare modelli d’intervento sempre maggiormente centrati sulla persona che è l’unico protagonista della sua vita anche in caso di disabilità. Nelle diverse formazioni che ho effettuato a genitori e a personale che si occupa di sociale ho sempre cercato di far comprendere l’importanza dell’ascolto empatico, del contenimento emozionale elementi che nel tempo sono diventati la base del mio metodo. Già Direttore Responsabile di un altro giornale on line la cui redazione era formata da persone con disabilità ora mi accingo a portare avanti un nuovo progetto “Milano più Sociale”
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