martedì, Marzo 19, 2024
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Ciao cara Giusy

Lo scorso 14 luglio alle 8 del mattino ci ha lasciato una nostra redattrice, Giusy Mancuso,  che faceva parte del gruppo “I Belottiani”. Aveva solo 50 anni.

La malattia l’ha portata via in solo cinque giorni lasciando a tutti noi solo il ricordo del suo sorriso e delle sue “stranezze” che ogni tanto mettevano allegria a tutto il gruppo.

In queste circostanze si dicono sempre le stesse frasi di circostanza ma lei era veramente speciale, non solo per le abilità artistiche, ma per essere riuscita a sopportare le tante difficoltà che la vita le aveva messo difronte .

Il disturbo psichico l’ha accompagnata durante quasi tutta la sua vita e nel 2016 la diagnosi di leucemia, male che ha combattuto con successo, anche se forse non completamente..

Quello che ci rimane è il suo sorriso, le sue parole che a volte ci sembravano senza senso e invece se viste in un ottica diversa da quella classica un vero significato lo avevano.

Qui vogliamo però sottolineare la sua pienezza di artista che era culminata dopo aver incontrato Angela Pinto, artista surrealista, che l’aveva accompagnata a trovare una dimensione identificativa della sua arte.

Utilizzava tecniche miste olio e acrilici e si ispirava ai grandi pittori rendendo però ogni opera con tratti personalizzati e riconoscibili della sua arte.

Le sue opere attraverso qualche mostra o all’interno dell’esposizione del Centro D’Arte Belotti sito in Busto Arsizio erano già arrivate ad una piccola nicchia di pubblico che iniziava ad apprezzare i suoi lavori.

Giusy sarà sempre con noi, verrà con le sue opere in tutte le manifestazioni che abbiamo intenzione di promuovere e sentiremo ancora parlare di lei e del suo essere una artista speciale. 

Buon viaggio Giusy insieme alle tue amiche farfalle che tanto amavi

 

 

Ganzetti Raffaella
Ganzetti Raffaella
Sono nata a Milano ormai molti anni fa e nella mia faticosa vita ho effettuato tante esperienze sia umane che professionali. Ho avuto inizialmente esperienze con bambini anche se il mio interesse si è sempre rivolto alla fascia adolescenziale o giovane adulti. Ho avuto la fortuna di lavorare per tanti anni con persone con disabilità sia grave che lieve che ai limiti inferiori di norma, occupandomi dell’aspetto educativo e successivamente terapeutico. L’esperienza mi ha portato a ideare modelli d’intervento sempre maggiormente centrati sulla persona che è l’unico protagonista della sua vita anche in caso di disabilità. Nelle diverse formazioni che ho effettuato a genitori e a personale che si occupa di sociale ho sempre cercato di far comprendere l’importanza dell’ascolto empatico, del contenimento emozionale elementi che nel tempo sono diventati la base del mio metodo. Già Direttore Responsabile di un altro giornale on line la cui redazione era formata da persone con disabilità ora mi accingo a portare avanti un nuovo progetto “Milano più Sociale”
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