giovedì, Maggio 2, 2024
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Simone De Beauvoir

Simone De Beauvoir mi ha sempre, fin da giovanissima, affascinato sia per i suoi libri, sia per le sue idee all’avanguardia, che per la sua voglia di cambiare il mondo.

Non si può parlare di lei senza citare il suo compagno di vita Jean-Paul Sartre, con cui ha trascorso ben 51 anni.

Il suo pensiero non è mai stato secondo a nessuno, non vedo la Beauvoir come vittima di un uomo che ha sfruttato i suoi sentimenti, ma al contrario, una combattente che ha scelto una vita scomoda, ma libera. Non ha voluto un matrimonio con Sartre, ma un contratto, che parlava di un’unione di una coppia aperta, che non viveva sotto lo stesso tetto, che non si dichiarava fedeltà reciproca, ma amore per sempre.Quindi questa è donna coraggiosa che a soli 19 anni affermava: ” non voglio in vita obbedire a nessun altro che a me stessa”, ha sfidato la società perbenista dell’epoca, non solo con teorie, ma vivendo situazioni che erano censurate, anche se alcuni intellettuali nutrivano per lei grande ammirazione.

Nata e cresciuta in una famiglia dell’alta borghesia francese, De Beauvoir è oggi considerata la fondatrice del femminismo contemporaneo, vivendo in prima persona fuori dai costumi dell’epoca. Il suo pensiero è attuale anzi oggi, certi valori ed ideali che sono un po’ annebbiati e andrebbero ripresi.

La corrente filosofica esistenzialista a cui apparteneva, permetteva mille domande per un’analisi lucida: ” veniamo gettati nel mondo senza sceglierlo, senza sapere in che parte del mondo, in che famiglia, con quali problematiche o capitale economico e culturale vivremo”

Esistono per la De Beauvoir due soli modi in risposta a come scegliere di vivere: l’immanenza, cioè l’accettazione del mondo così com’è, oppure la trascendenza, che corrisponde all’essere protagonisti con la volontà di progettarlo e modificarlo. In questo secondo modo, possiamo dire che nulla è così per natura, ma che la nostra vita è una conseguenza del nostro modo di porci.

Per non parlare del libro “Il secondo sesso” un grande scandalo che come tutte le innovazioni fu sottoposto alla censura da parte del Clero. Il secondo sesso, quello femminile che viene dopo al primo, quello maschile con tutte le accezioni che ancora oggi conosciamo.
Donne non si nasce, lo si diventa” Questo significa che non c’è un destino comune a tutte le donne che sono libere come gli uomini di crearsi la propria vita, tematica che ancora oggi, nonostante i tanti cambiamenti, è ancora alla ribalta. La diversità fra i sessi, come tutte le forme di diversità, ci fanno ancora paura e questa nostra società trasformandosi non è riuscita a contenere il dilagare dell’individualismo.

Parlare di Simone di Beuvoir non basterebbe un libro… ! C’è un’ultima cosa che mi viene da dire e che mi fa sorridere: Simone e Juan-Paul hanno deciso di non vivere sotto lo stesso tetto ma dopo morti sono sepolti nella stessa tomba. E’ proprio vero che la vita ci riserva sorprese che non ci aspettiamo!

Buona lettura per chi avesse voglia di approfondire!


Jean-Paul Sartre e Simone de Beauvoir

Ganzetti Raffaella
Ganzetti Raffaella
Sono nata a Milano ormai molti anni fa e nella mia faticosa vita ho effettuato tante esperienze sia umane che professionali. Ho avuto inizialmente esperienze con bambini anche se il mio interesse si è sempre rivolto alla fascia adolescenziale o giovane adulti. Ho avuto la fortuna di lavorare per tanti anni con persone con disabilità sia grave che lieve che ai limiti inferiori di norma, occupandomi dell’aspetto educativo e successivamente terapeutico. L’esperienza mi ha portato a ideare modelli d’intervento sempre maggiormente centrati sulla persona che è l’unico protagonista della sua vita anche in caso di disabilità. Nelle diverse formazioni che ho effettuato a genitori e a personale che si occupa di sociale ho sempre cercato di far comprendere l’importanza dell’ascolto empatico, del contenimento emozionale elementi che nel tempo sono diventati la base del mio metodo. Già Direttore Responsabile di un altro giornale on line la cui redazione era formata da persone con disabilità ora mi accingo a portare avanti un nuovo progetto “Milano più Sociale”
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