sabato, Aprile 20, 2024
HomeL’arte per narrarsiTuot le monde a besoin de quelqu’un à aimer, à embrasser, à...

Tuot le monde a besoin de quelqu’un à aimer, à embrasser, à soigner et à comprendre”. Reem Taha.

Una farfalla, le cui ali sono immobili, avvinta da una ragnatela, d’emblèe, frantuma, con la forza dei lievi manti, la fissità della rete, liberando ogni sottile verso e altresì l’euritmia policroma, scandita dal conflitto tra i neri e i bianchi tasti di un immaginifico pianoforte…

Allo stesso modo, Reem Taha polverizza ogni nodo, che congiunge i fili della memoria, del raziocinio, del corpo fisico… essi preservano, invero, quell’esilità, che è flebile confine tra uno spazio conoscitivo e l’altro, ma si flettono, morbidi oppure decisi, addivenendo mutevoli certezze, la cui anima è radicata nella spontaneità. Così, l’autrice ne asseconda l’espressione sulla tela, traducendone il disvelamento con il pennello: accompagna ogni singolo tratto nell’affermazione della propria individualità. L’intuizione muta, dapprima, in capillari cromatici, che vascolarizzano e nutrono il tessuto esperienziale.

Essi sembrano inseguirsi, sfiorarsi, baciarsi… come indome chiome di una criniera: da quell’impertinente “esigenza” nascono, allora, inedite composizioni estetiche.

L’autrice irachena, poi, riempie le creature, ammantandone la pelle con vibrati tonali vivi e squillanti, che risvegliano e l’occhio e la coscienza dell’osservatore.

Nella tela ““Tuot le monde a besoin de quelqu’un à aimer, à embrasser, à soigner et à comprendre” , Reem Taha ricongiunge quei legami in quattro importanti presenze, la cui reciproca compenetrazione suggella la carezzevole necessità, da parte dell’essere umano, di affezione e amore.

«L’Uno diventa Due, i Due diventano Tre, e per mezzo del Terzo il Quarto compie l’Unità.»

L’assioma di Maria La Profetessa conferma la perfezione dell’interezza e dell’integrità: Reem Taha sembra, indi, risolvere, nell’opera, la verità dell’unità.

Eppure, la composizione involve una minuta, nuova genesi; una piccola alba affiora, nella mente: un muliebre intuito appare, quale coronide tra la quadriade e la pentade .

Così, molteplici piani si compenetrano, addentro una sublimazione artistica erratica, in cui i punti cardinali, gli elementi della natura, le fasi lunari, i sensi, l’uomo vitruviano… si fondono nell’istante di un anelito universale.

L’artista sfuma la pienezza del pigmento acrilico, digradando e mescidando “il consenso” di quest’ultimo; ecco che l’euritmia dell’immaginifico pianoforte, citato da Katie Melua involve manti erbosi, vitigni floridi, sapori agrumati… in un paradisiaco eden umano.

È la spatola, infine, che lo celebra come atto votivo vero, in un diastema irreale.

Maria Marchese
Maria Marchese
Maria Marchese, scrittrice, poetessa e curatrice d’arte, nasce a Como nel 74. Dopo la maturità scientifica, si iscrive all’istituto internazionale di Moda&Design “Marangoni”, a Milano. Per oltre 20 anni svolge attività nel settore socio assistenziale. Collabora con il blog culturale dell’università Insubria, con lo storico dell’arte Valeriano Venneri, con Exit Urban Magazine e Art&Investments, con il Blog L’ArteCheMiPiace , con l’associazione culturale Nuovo Rinascimento, con la Galleria “Il Rivellino”, di Ferrara, con l’associazione Divulgarti, di Genova, con la Art Global, di Roma, con AArtChannel di Ferrara.
RELATED ARTICLES

Most Popular

Recent Comments