martedì, Aprile 16, 2024
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“LA LUNA NON È POI COSÌ LONTANA” LUIGI ARPAIA

…  “I boscaioli si allontanarono senza sapere che era la scala su cui ogni sera si arrampicava l’uomo che accendeva le stelle. Da quella notte il cielo che sovrastava la foresta rimase senza stelle.  “

   L’uomo che vendeva il cielo-Romano Battaglia

Era una scala scarna, frugale, la cui greve pelle distingueva, però, la sua necessarietà: l’uomo che lumeggiava il cielo carezzava, col piede, i solidi dettagli di quel caro e scheletrico corpo, per portare a compimento il suo nottivago messaggio.

Gli individui, spesso, come l’ignorante boscaiolo della “favolata” realtà di Romano Battaglia, distruggono valori importanti, accecati dall’apparenza. Luigi Arpaia, al contrario, diventa “ἀρχι-τέκτων”  (archè tecton) , ossia soffio vitale, che rigenera quella fondamentale percorrenza lignea, frantumata da uno scempio, le cui radici allignano nella povertà spirituale e non solo.

Nella propria fucina, l’artista Pugliese raccoglie, allora, ferree tessere e argentini e solitari giramaschi: persuade la loro solidità, con la forza del fuoco e dell’acqua, unendoli, alfine, in una nuova e essenziale compostezza plastica. Ivi, la goccia e le fiamma fanno, indi, all’amore, e quel connubio vivifica gli impalpabili umori del sogno.

Tra le vaporose trame, si celano la fatiche e dell’essere umano e dell’autore: essi affrontano, infatti, cocenti deserti esperienziali, la ferrea durezza del dolore…

Luigi Arpaia indova, in ogni singolo tratto dell’opera, la ricchezza custodita nello spazio, in cui l’essenza è celebrazione di un idioma anagogico.

Le tarsie che compongono la terra di origine rammemorano una scacchiera, dimora di vicende terrene, oppure, ancora, un suolo lacunoso; da lì, Luigi Arpaia eleva, legando brevi versi a filiformi legami, che sposano il fango al cielo, la celebrazione dei faticosi passi, che conducono alla realizzazione dell’utopia.

Alfine depone, tra le mani dell’uomo, la regalità della luna.

Imporpora d’amore e passione l’opera scultorea: è la vera linfa che, scorrendo nella materia e nell’individuo… , insieme a talento e doti, può portare a un ‘sì grande traguardo.

L’artista è attualmente presente alla collettiva “WOW!” a cura di Alessio Musella con l’opera “L’incantatore di folle” . Sarà possibile visitare l’esperienza espositiva, recandosi a Villa Bertelli, nella Sala Ernesto Treccani, a Forte Dei Marmi.

Scent Of Art, SPazio di Divulgazione Artistica a cura di Maria Marchese.

Maria Marchese
Maria Marchese
Maria Marchese, scrittrice, poetessa e curatrice d’arte, nasce a Como nel 74. Dopo la maturità scientifica, si iscrive all’istituto internazionale di Moda&Design “Marangoni”, a Milano. Per oltre 20 anni svolge attività nel settore socio assistenziale. Collabora con il blog culturale dell’università Insubria, con lo storico dell’arte Valeriano Venneri, con Exit Urban Magazine e Art&Investments, con il Blog L’ArteCheMiPiace , con l’associazione culturale Nuovo Rinascimento, con la Galleria “Il Rivellino”, di Ferrara, con l’associazione Divulgarti, di Genova, con la Art Global, di Roma, con AArtChannel di Ferrara.
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