sabato, Aprile 20, 2024
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“SUSSURRI” SIMONE PANNINI

Simone Pannini e il colore si congiungono, quando l’intuizione e l’anima si incontrano: da quella laiason nasce la rivelazione e la propria veste cromatica.

Sussurri di morte divina in murmure odo, notturno balbettìo a fior di labbra, sibilanti corali passi, che dolci salgono, mistiche brezze che ondeggiano basse e gentili, fruscìo di fiumi invisibili, onde d’una fiumana che corre, fluisce (…)  “

W. Whitman

L’architettura dei sussurri è levità intrinseca e spontanea, che addiviene, intensamente… si accosta ad una realtà immutabile e la scuote. Il breve fiato crea un sottile valico, un aleph immaginifico, laddove la quiete del quotidiano ne scandiva la lenta fine.

Whitman chiama “morte divina” questo sconvolgimento cauto e vivificatore…

Nell’opera “SUSSURRI”, l’autore fiorentino sembra cogliere la sottile lama di un infinitesimale alito: ne figge, allora, la presenza, e nell’acqueo inconscio e nel profondo di un notturno respiro vitale. Da quella breve soglia, traduce, poi, un linguaggio “metamorfico” dei sussurri, che è movimento puro, tra nastri di colore e morbide forme, e libera la verità dell’ascolto.

L’artista insinua l’aereo verso, come un sibilo di vento, laddove il piano sembra inanimato, scatenando una mite rivolta. Affronta, dapprima, se stesso, nella terra dell’abisso. Ruba, infatti, l’oscuro manto delle profondità, per celebrare la propria presenza celata, esprimendola tra le trame di una mutevole e incisiva essenza. Esse scivolano e si sovrappongono, nell’istante immediato del pigmento acrilico, che l’autore vive come proprio alter ego. La sua personalità digrada, indi, sul suolo, vorticosa, dal riserbo alla bianca luce.

Nel cuore della Poesia tonale, che è materia esistenziale ineffabile, Simone Pannini individua, alfine, il solco fertile, dal cui nucleo, come echi, gemmano queste delicatezze.

I sussurri mostrano l’eburnea pelle, tra i lineamenti di flebili ellissi, per scomparire, o, all’apposto, affermarsi, in un candido assolo.

L’opera è presente alla collettiva “FRAMMENTI DELL’IO” , la cui parte curatoriale è stata seguita dallo storico dell’arte Valeriano Venneri e dalla poetessa e curatrice comasca Maria Marchese.

L’esperienza artistica è stata inaugurata il 27 Gennaio 2022, presso Quo Immobiliaria, nella città spagnola di Alicante

Scent Of Art, Spazio di divulgazione artistica a cura di Maria Marchese.

Maria Marchese
Maria Marchese
Maria Marchese, scrittrice, poetessa e curatrice d’arte, nasce a Como nel 74. Dopo la maturità scientifica, si iscrive all’istituto internazionale di Moda&Design “Marangoni”, a Milano. Per oltre 20 anni svolge attività nel settore socio assistenziale. Collabora con il blog culturale dell’università Insubria, con lo storico dell’arte Valeriano Venneri, con Exit Urban Magazine e Art&Investments, con il Blog L’ArteCheMiPiace , con l’associazione culturale Nuovo Rinascimento, con la Galleria “Il Rivellino”, di Ferrara, con l’associazione Divulgarti, di Genova, con la Art Global, di Roma, con AArtChannel di Ferrara.
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