
La paura è quotidiana
Negli ultimi mesi nel varesotto diversi sono stati gli episodi di cronaca che hanno fatto discutere. L’ ultimo episodio del 25 giugno ha riguardato la terribile tragedia di Davide Gorla titolare della cartoleria “Linea Continua” in via Milano a Busto Arsizio. Qualche mese prima diverse erano state le vicende che avevano richiesto l’intervento delle forze pubbliche rispetto ad episodi di violenza all’interno della città. Tale vicende lasciano in ognuno di noi un senso di vuoto, ansia, impotenza, insicurezza e paura. Purtroppo sempre più di frequente episodi di cronaca entrano a far parte della nostra quotidianità come se rappresentasse la normalità, ed è questo che ci lascia ancora più amareggiati. Nei quotidiani si sente parlare di violenza legata ai giovani minori. Il nostro pensiero è rivolto al perché. Perché sempre più spesso non si è in grado di trovare delle soluzioni se non compiendo gesti estremi che non permettono di tornare indietro? Sembra quasi che anziché mettersi in discussione si preferisca mettere a tacere per evitare sensi di frustrazione o fatica nel rimettersi in gioco sostenendo una propria idea rispetto a quella dell’ interlocutore. Per ridurre tali episodi sarebbe indispensabile abituare le persone ad essere in grado di mettersi in discussione, imparando ad ascoltare pareri contrari al proprio, affinché la propria verità non venga vissuta in maniera totalizzante e narcisistica. Sarebbe opportuno farsi aiutare ad individuare gli strumenti più adeguati per uscire alla luce da un tunnel che a volte sembra non avere alternative. Andrebbero a volte considerati più seriamente episodi ai quali non sempre si da il giusto peso come ad esempio il bullismo, per poter intervenire preventivamente.
I Bellottiani
