sabato, Aprile 20, 2024

40 metri quadrati

Uno stralcio di vita di quanto accade nelle case popolari nella periferia delle grandi città, scritto con maestria da un eroe

40-metri-quadrati-foto-3-piccolaNelle case popolari c’è odore di sugo, a volte forte, a volte si attacca ai vestiti. Nelle case popolari c’è qualcuno che spaccia e c’è qualcuno che urla, sempre, sempre gli stessi.

Nelle case popolari poi c’è qualcuno che sta stretto, crede nel cuore, nella famiglia e in quaranta metri quadrati porta e sopporta tutti quelli che ci stanno … e anche tutti quelli che non ci stanno.

Come ha fatto Noè con l’Arca.

Nelle case popolari, quindi, dopo il sugo lo spaccio e le urla, c’è chi crede nella famiglia. C’è SOPRATTUTTO chi crede nella famiglia. C’è chi sceglie! Perché forse si può scegliere a cosa e in cosa credere. Forse si può scegliere da che parte stare.40-metri-quadrati-foto-2-piccola

Le case POPOLARI significa del popolo! Ma per il popolo è rimasto ben poco … Perché 40 metri quadrati non bastano per respirare, eppure per qualcuno bastano a scegliere … Scegliere tra il sugo, la droga, le urla o la famiglia.

In  40 metri quadrati poi succedono anche i miracoli perché qualcuno trova anche lo spazio per sognare. E la vita è come la matematica: la famiglia sommata ai sogni ti spinge un po’ più in là! E se cambi l’ordine degli addendo il risultato non cambia.

Gli eroi non vincono mai perché bisogna cercarli prima di premiarli … Ma se li cerchi li trovi … Nelle periferie delle città, dove i watt della luce sono più bassi, dover ogni giorno si sceglie da che parte stare, dove gli alberi di Natale sanno di usato ma proprio per questo sono parte della famiglia, dove fa freddo e il mattino è un momento difficile perché c’è tutta la giornata davanti, dove la dignità è il pane quotidiano, dove la sera il premio è il profumo di chi ami!

Dottori e premi Nobel sono facili da trovare, basta accendere la TV o aprire il giornale.

Gli eroi vanno cercati.

Murrighili Barbara
Murrighili Barbara
Psicologa clinica e psicodrammatista, inizia le sue prime collaborazioni professionali in ambito sociale nel 2000. Sviluppa una particolare attenzione e preparazione sulle tematiche inerenti la tossicodipendenza e la dipendenza in genere, l’adolescenza e la preadolescenza, il disagio giovanile, la disabilità, problematiche legate alla coppia e alla famiglia, problematiche legate a gravi condizioni di disagio e isolamento sociale. Attualmente conduce percorsi di gruppo con lo Psicodramma, collabora con diverse realtà del terzo settore e svolge attività clinica privata.
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