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La Dipendenza Affettiva

PROBLEMA REALE DEI NOSTRI GIORNI CHE AFFLIGGE NON SOLO IL GENERE FEMMINILE MA ANCHE QUELLO MASCHILE. DA BOOKCITY 2019 L’INTERVENTO DELLA DOTT.SSA BARBARA MURRIGHILI PER MILANO PIU’ SOCIALE.

“Non posso vivere senza di te”,  frase ad effetto dei più grandi film d’amore, frase passionale che tutti almeno una volta nella vita abbiamo sentito o espresso.

Quando diciamo “Non Posso” ciò che intendiamo nella realtà profonda è dire “non voglio” sapendo che se dovessimo trovarci ad affrontare una separazione, una delusione d’amore, un amore non corrisposto  avremmo comunque, nonostante il dispiacere, tutte le risorse per poter  accettare e superare il momento.

Quando invece il significato letterale coincide con il significato profondo usciamo dal campo della “normalità” ed entriamo in quella dimensione problematica del vivere un rapporto di coppia che ha a che fare con l’area delle dipendenze.

La dipendenza è in parte una condizione biologica comune e sana, una componente presente in ogni rapporto affettivo, diventa però problematica quando conduce ad un modello problematico della relazione d’amore che porta a deterioramento o angoscia clinicamente significativa, un angoscia che gradualmente diventa quotidiana e invasiva fino al punto di invadere ogni aspetto della vita comprese le autonomie pregresse.

il vincolo di coppia prevarica e offusca i propri bisogni che perdono di importanza  così come  la propria individualità……tutto perde di valore, anche le cose che un tempo si amavano di più e davano soddisfazione: interessi, amicizie, passioni……perfino la propria incolumità diventa secondaria rispetto all’importanza di restare incatenati all’altro, di rispondere ai bisogni  e alle aspettative dell’altro a prescindere dai propri obiettivi e dai propri desideri.

Potremmo immaginare come se ci fosse un incantesimo dove  la persona perde quel senso del sentirsi persona e si percepisce come un oggetto prolungamento dell’altro,  che appartiene all’altro e al suo volere.

L’altro è spesso un soggetto altrettanto “fragile” e perciò predisposto a costruire e a restare in questo tipo di relazione.

La dipendenza affettiva è spesso lo scenario di fondo e una componente fondamentale  di quelle relazioni che diventano maltrattanti e nelle quali le persone coinvolte tendono a restare per molto tempo nonostante sia in gioco anche la propria incolumità

È un disagio profondo condiviso da entrambi i partner dove entrambe sperimentano l’illusione che l’altro, l’oggetto del proprio  amore,  possa sanare le proprie crepe interiori e possa guarire da tutte le sofferenze. Il desiderio di rimanere fuso all’altro è finalizzato alla fantasia di costruire una bolla dove la coppia è al riparo dal dolori del passato e del presente.

Si parla di dipendenza affettiva perché si pensa, sbagliando, che il proprio benessere dipenda da qualcun altro per cui si finisce, col mettere la propria vita nelle mani di questo altro accettando che costui faccia di tutto.” 

 La dipendenza affettiva fa parte di quelle che vengono definite “nuove dipendenze” tra cui ad es.  Dipendenza da internet, Gioco d’azzardo patologico, Dipendenza da lavoro, Dipendenza da sport

Sintomi

  • Astinenza  (depressione e incapacità di provare piacere, ansia, sensazione di vuoto)
  • Craving/bisogno compulsivo/desiderio irrefrenabile
  • Riduzione problematica di importanti attività sociali
  • Ricerca dell’altro nonostante ripercussioni o ritorsioni
  • Inutili tentativi di ridurre o controllare la relazione

 Perché accade? Non c’è mai una sola causa, non accade per caso

  • Fattori biologici
  • Esperienze evolutive
  • Fattori ambientali
  • Vulnerabilità individuale
  • Disturbi preesistenti

con il passare del tempo tutto ruota intorno al partner; spesso la persona dipendente si chiude o evita volutamente gli altri nel tentativo di proteggersi dalle critiche o dal temuto abbandono.

Gli interessi, gli hobby vengono progressivamente abbandonati e il fulcro dell’esistenza diventa il partner; anche il rendimento lavorativo diminuisce perché la persona ha la mente costantemente occupata dai suoi problemi sentimentali e trascorre molto tempo a rimuginare per cercare di risolverli.

Nei casi estremi, per es. anche quando il partner è violento fisicamente, i pazienti dipendenti tendono a giustificarlo, si isolano, mentono o non chiedono aiuto pur di proteggerlo; spesso purtroppo non riescono a lasciarlo anche quando è a rischio la loro incolumità fisica. Generalmente, i pazienti con Dipendenza Affettiva sono consapevoli degli effetti devastanti che il partner ha nella loro vita, ma esattamente come i tossicodipendenti, non riescono ad astenersi dalla relazione.

 Importante riconoscere i sintomi, i campanelli di allarme, cercare confronto con le persone di cui ci si è sempre fidati, non isolarsi, …riconoscere i sintomi o anche semplicemente mettere in discussione il fatto che forse qualcosa non va….. è la strada per aprire una porta verso il cambiamento, per chiedere aiuto…

Come ogni forma di dipendenza anche quella affettiva si può curare, si può affrontare, si può superare attraverso le adeguate forme di supporto e psicoterapia che affrontano traumi pregressi e nodi del passato…… ferite …che se non curate possono nell’attualità confondere le idee su ciò che davvero si desidera nella vita, su quali sono i propri bisogni profondi,  gli obiettivi , su cosa ci si aspetta da una relazione …sulla possibilità di essere amati in modo gratificante e non incatenante ….non come prolungamento dell’altro ma come persona separata e individuata

Murrighili Barbara
Murrighili Barbara
Psicologa clinica e psicodrammatista, inizia le sue prime collaborazioni professionali in ambito sociale nel 2000. Sviluppa una particolare attenzione e preparazione sulle tematiche inerenti la tossicodipendenza e la dipendenza in genere, l’adolescenza e la preadolescenza, il disagio giovanile, la disabilità, problematiche legate alla coppia e alla famiglia, problematiche legate a gravi condizioni di disagio e isolamento sociale. Attualmente conduce percorsi di gruppo con lo Psicodramma, collabora con diverse realtà del terzo settore e svolge attività clinica privata.
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